Il presepe Napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù che si discosta da quella tradizionalmente associata a tale evento: si tratta infatti di uno scenario che ha come protagonista la città di Napoli durante il ‘700. La tradizione presepistica nel capoluogo Campano ha origini molto antiche, che risalgono all’undicesimo secolo. All’inizio però i presepi erano destinati esclusivamente ad essere esposti nelle chiese ed in altri luoghi di culto. Con il passare del tempo essi divennero retaggio anche dell’aristocrazia, che assumeva gli artigiani più qualificati per poterli allestire nei propri palazzi.
Il presepe Napoletano che è entrato a far parte della storia è, appunto, quello di ambientazione settecentesca. Ad un primo sguardo sembra molto lontano dal concetto originale, ma se si guarda bene si possono scorgere alcuni scenari tipici dell’epoca e alcuni personaggi che rappresentano alla perfezione le figure legate alla nascita di Gesù. Tra queste menzioniamo Benito, che simboleggia il pastore dormiente risvegliato dalla notizia della nascita del Redentore, il pescatore, che rappresenta colui che va alla ricerca di anime da convertire e Stefania, una giovane vergine che voleva rendere omaggio a Gesù, ma che fu bloccata poiché il passaggio era consentito soltanto alle donne con figli. Secondo la leggenda, per ingannare le guardie la giovane avvolse in fasce una pietra, che fu miracolosamente trasformata in un bambino vero davanti alla Madonna e divenne poi Santo Stefano, il primo martire del Cristianesimo.
Il presepe Napoletano ha il suo regno incontrastato in via di San Gregorio Armeno, nel quale ogni anno vengono esposte le creazioni degli artigiani, che arricchiscono le loro produzioni con statuine che riproducono i personaggi famosi del momento.