Allegria di neve per le strade. Allegria! Tutto e’ in attesa della grazia del Nuovo Eletto, recitava il poeta spagnolo della generazione del ’27 Jorge Guillen. Il Natale, da sempre, è uno dei periodi dell’anno con l’atmosfera più calda e allegorica, ecco perché non deve stupire che sia stato fonte di ispirazione per moltissimi scrittori, di generazioni diverse. Tante sono le poesie che sono state scritte sul Natale e altrettanti sono i richiami all’interno di libri, romanzi e favole.
In Italia letterati del calibro di Alessandro Manzoni, Guido Gozzano, Giovanni Pascoli, Jacopone da Todi, Gabriele D’Annunzio, Giuseppe Ungaretti, ma anche Leonardo Sciascia e Italo Calvino hanno scritto opere intorno alla stagione che segna la nascita di Gesù e l’arrivo di Babbo Natale.
La nota enciclopedia Treccani vanta, all’interno della sezione di Itinerari Antologici, proprio un intero percorso dedicato a questa festività, che nel corso dei secoli dell’era cristiana ha influenzato una serie di testi letterari che vanno dall’innografia alla narrativa, senza dimenticare la poesia. I brani presi in considerazione sono vari: si va dal Dialogo tra i Magi e Maria, opera di Efrem Siro, fino a Il pellerossa di Gianni Rodari, passando per La favola di Natale di Giovannino Guareschi, Il cane vuoto di Dino Buzzati e Un Natale a Ceylon di Gozzano. Tutti testi che sottolineano le mille sfaccettature che questa festività possiede, giorno di spensieratezza e allegria, ma anche – talvolta – di nostalgia e tristezza. In un senso o nell’altro tutti i grandi scrittori non hanno potuto restare indifferenti a questo periodo dell’anno. Anche questa, del resto, è la forza del Natale.